Consigli pratici...

L'allenamento

Serve una preparazione particolare per fare delle escursioni?


Questa è una domanda che mi è stata posta molte volte. La risposta è no per la maggior parte delle escursioni che descrivo in questo blog!
Tuttavia bisogna avere l'attitudine a camminare ed avere un pizzico di spirito di sacrificio; tutte cose che se state leggendo questo blog probabilmente avrete!

Altre precisazioni vanno fatte..

Fare escursionismo è comunque una attività che richiede energie, a volte molte. Se siete degli escursionisti occasionali, l'allenamento non vi servirà, quelle volte che andrete vorrà dire che farete percorsi più semplici (vedi avanti) e vi prenderete molto tempo in modo da camminare tranquilli e senza sforzarvi. 
Se invece avete intenzione di approcciarvi all'escursionismo con una certa frequenza (per esempio farlo tutte le settimane nei week-end o fare un trekking sulle Alpi ecc.), e se non siete abituati a fare attività sportiva, è opportuno allenarsi, abituare il fisico, sottoponendolo gradualmente a sforzi maggiori.
Ecco alcuni consigli:


Regola d'oro: scordatevi ascensore, automobile/mezzi pubblici per brevi spostamenti (inferiori a 1,5 km). Camminate il più possibile insomma. Cercate di fare almeno 8000 passi al giorno. Il fiato ne gioverà, così come le vostre gambe che cominceranno ad irrobustirsi.

Organizzate una escursione con dislivello complessivo di max 300 metri e non più lunga di 3-4 ore. Riuscite a fare 100 metri di dislivello in 20 min?Se si allora saltate tranquillamente il punto 1. Se no cominciate da quello.

1- Durante la prima settimana organizzate un paio di camminate lunghe, anche senza dislivello, da circa 5 km l'una. Il fine settimana organizzate invece una escursione di 300-400 metri di dislivello. Ancora non riuscite a fare 100 metri in 20 minuti? Allora fate lo stesso allenamento fino a che non riuscirete a coprire 300 metri di dislivello in 1 ora max.

2- La seconda settimana camminate per almeno 15 km (7,5 km a camminata). In più organizzate una escursione di 500 metri.

3- La terza camminate per almeno 20 km. Organizzate una escursione di 700 metri.

4- La quarta settimana camminate per 25 km. Organizzate una escursione di 900-1000 metri.

Regola d'oro: il ritmo da tenere è quello che vi permette, durante la camminata, di parlare con il vostro compagno senza tirare il fiato. Se non riuscite diminuite la velocità!

Naturalmente vanno bene anche altre attività, come andare in bicicletta, correre ecc..

Ok..ora ci siamo, siete pronti!



Come scelgo il sentiero?

Chiaramente la primissima cosa da tenere in considerazione è il vostro gusto, ma una volta deciso provate a leggere criticamente la descrizione dell'escursione per valutare eventuali criticità. La vostra escursione deve essere un momento di divertimento e non deve trasformarsi in un tour de force!

La scala delle difficoltà:

Stabilire oggettivamente quale sia il grado di difficoltà di un percorso non è possibile. La difficoltà dipende dalla preparazione fisica del soggetto e dalla sua esperienza. Rimane tuttavia vero che alcune considerazioni oggettive relative al tipo percorso possono essere fatte, e ciò permette di determinare approssimativamente una scala di difficoltà. Di seguito riporto quella adottata dal CAI (club alpino italiano). Aggiungerò dei brevi commenti personali.

T = Turistico.

Itinerari che si sviluppano su stradine, mulattiere o comodi sentieri. Sono percorsi abbastanza brevi, ben evidenti e segnalati che non presentano particolari problemi di orientamento. Non richiedono particolare esperienza o preparazione fisica. 

Sono effettuabili anche da bambini. Non necessitano di attrezzatura particolare. Il dislivello totale non supera i 500 metri (ma non tutti i sentieri con meno di 500 metri di dislivello sono T!!).


E = Escursionistico

Itinerari che si svolgono su sentieri in genere segnalati, ma di maggior impegno fisico e di orientamento. Si snodano su terreno vario (boschi, pascoli, ghiaioni, ecc..). Possono esservi brevi tratti con neve, facili e non pericolosi in caso di scivolata. 

Sono escursioni che possono svolgersi su pendii ripidi, anche con brevi tratti esposti. Questi sono però abbastanza protetti (barriere, reti) o attrezzati (cavi, brevi scalette, pioli) e non richiedono l'uso di attrezzatura alpinistica.

La maggior parte delle escursioni che descrivo appartengono a questo livello di difficoltà. Generalmente il dislivello è superiore a 500 metri. Sono molto consigliate le racchette da trekking, scarpe e calze adatte. Quasi tutti possiamo affrontare sentieri di questo tipo, per i meno esperti l'importante è farlo dandosi tempo e facendo frequenti pause. 


EE = Escursionisti Esperti

Itinerari non sempre segnalati e che richiedono una buona capacità di muoversi sui vari terreni di montagna. Possono essere sentieri o anche labili tracce che si snodano su terreno impervio o scosceso, con pendii ripidi e scivolosi, ghiaioni e brevi nevai superabili senza l'uso di attrezzatura alpinistica.
Necessitano di una buona esperienza di montagna, fermezza di piede e una buona preparazione fisica.

Occorre inoltre avere un equipaggiamento ed attrezzatura adeguati, oltre ad un buon senso dell' orientamento.

Raramente descriverò questo tipo di sentieri.  Si tratta di percorsi con dislivello anche superiore  a 1000 m, molto faticosi, richiedono una discreta preparazione: fiato, gambe allenate, conoscenza della montagna ecc.

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Ok..dicevamo che la scala difficoltà non dice tutto, quindi come faccio a capire se un escursione fa per me o no? Ecco alcuni consigli:


1- Valuta il dislivello totale. Il dislivello indica quanta salita, ed eventualmente quanta discesa, vi aspetta. Il dislivello vi dice grosso modo quanto sarà “faticosa” la marcia. Considerate questo: un escursionista mediamente allenato riesce ad affrontare in una giornata 1000 metri di dislivello, per poi tornare a casa ed andare a cena con gli amici. 

Ecco una mia personale scala di difficoltà:

  


2- Valuta i tempi di percorrenza.   Camminare per molte ore può essere stancante, anche se i dislivelli non sono eccessivi. Considerate sempre congiuntamente i tempi di percorrenza con il dislivello, brevi tempi di percorrenza possono far pensare ad un percorso facile, ma se il dislivello è molto vorrebbe anche dire che camminerete su un terreno fortemente inclinato..e quindi sarà molto faticoso!

Velocità in piano:

In città, su strada o marciapiede, una persona viaggia a circa 4-5 km/h. Ma in montagna, dove raramente troverete condizioni ideali, la velocità di marcia scende notevolmente. Su sentiero si viaggia mediamente a circa 2,5 km/h. 

Velocità in salita:

In salita i tempi di percorrenza si calcolano per dislivello. 
In linea di massima una buon camminatore (compreso il sottoscritto) copre 100-150 metri di dislivello in 20 min, e riesce a mantenere questa andatura per 3-4 ore con brevi pause di 5 min ogni ora. 

Sulla base di quanto detto dovreste essere ora in grado di valutare i tempi che vi occorreranno per effettuare un certo percorso.

3- Il clima.  Viaggiare in autunno o inverno vuol dire avere giornate molto più corte, e questo deve incidere sulla scelta del percorso. Evitate percorsi troppo lunghi (> 4-5 h), sarebbe difficile portarli a termine prima di notte. Evitate anche altitudine troppo elevate, oltre al freddo, potreste incontrare neve! Al contrario d'estate, evitate percorsi troppo assolati: il sole in montagna può cuocere più che al mare!

4- Il tipo di terreno . Provate ad immaginarlo mentre leggete la descrizione del percorso. Provate ad evidenziare eventuali punti critici cercando di commisurarlo alle vostre capacità.



Come vengono descritti le escursioni







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